Nella vasta rassegna dei diversi eventi programmati:
AGORDO, VENERDI’ 9 AGOSTO ORE 18:00
Presentazione del libro
GRAN VIA - I LUOGHI DELL’ALTRA INFANZIA,
dI Giovanni Marrozzini,
a cura dell’associazione onlus Funima International
FUNIMA International partecipa anche quest'anno con il proprio stand alla Fiera-Mercato di Gubbio (PG) presso la tradizionale Festa di San Giovanni che si terrà lunedì 24 giugno.
La Fiera-Mercato offre la possibilità di acquistare prodotti eno-gastronomici, artigianato locale, oggettistica, antiquariato e modernariato. È sita nel centro storico e si svolge nell'arco dell'intera giornata.
Lo stand di FUNIMA sarà posizionato sotto l'antica loggia dei tiratori dalle ore 8 alle 20. Il tema del banchetto di quest'anno sarà "Semi di solidarietà". Lo stand presenterà infatti piante aromatiche rare, piantine grasse e varietà particolari coltivate con amore dai volontari di Gubbio. Il ricavato del banchetto andrà a finanziare il Progetto "Hijos del Sol" in Paraguay. Vi aspettiamo!
Per info: Francesca 3381647451
Di Adriana Gnani
La volontaria Adriana racconta la fase conclusiva del progetto didattico “Il Laboratorio di Oz”.
Il Laboratorio di Oz è un laboratorio artistico che nasce per sostenere e favorire lo sviluppo armonico delle capacità della persona a livello cognitivo, manuale, comportamentale, comunicativo, creativo ed espressivo. Si tratta di un mezzo didattico di conoscenza attiva, di un luogo di libera espressione e liberazione della propria interiorità e creatività attraverso la sperimentazione, la riflessione e la manipolazione dei più svariati materiali e strumenti condivisi. Il laboratorio è ideato e gestito dalla Onlus FUNIMA International con il centro San Giovanni Decollato di Padre Scordato ed i suoi collaboratori.
Le attività laboratoriali si rivolgono ai bambini in età scolare e sono finalizzate al sostegno ed allo sviluppo delle seguenti capacità:
• Capacità di comunicare, interagire e relazionarsi con gli altri
• Capacità di concentrazione ed attenzione
• Capacità di ideazione, realizzazione e condivisione di un progetto
• Capacità di lavorare in gruppo
• Capacità di appropriarsi del linguaggio dell’arte e di esprimersi suo tramite.
In ciascuno dei laboratori, questa la similitudine del lavoro di gruppo che i ragazzi vivranno: lavorare insieme verso un obiettivo, senza sforzi, ognuno con le sue capacità e con il proprio ruolo. Come nella vita reale, le diverse abilità permettono di agire, lavorare, studiare e divertirsi senza forzature e in spirito di solidarietà con gli altri.
Parola ad Adriana…
1 giugno 2013 - Con tanta soddisfazione da parte di tutti, e soprattutto dei bambini abbiamo finito questo breve ma intenso percorso del laboratorio artistico per l’anno scolastico appena concluso.
Come ultima tappa, dopo il lavoro con i bambini, i responsabili del centro San Giovanni Decollato mi hanno chiesto di rifinire i manufatti, ad esempio con la lucidatura e le correzioni, per poterli mostrare a Padre Cosimo. Un’attività a miei occhi piccola piccola, ma mi sono resa conto di quanto valore avesse per tutti loro e per i bambini. Saranno loro stessi a presentare tutti i lavoretti alla comunità parrocchiale di San Saverio.
Non resta che mettermi subito all’opera!! Con la caparbietà che mi appartiene ho lavorato tutta la sera con eccitazione e felicità… sapevo di poter donare altri sorrisi a tanti bambini ancora inconsci di quello che avrebbero dovuto fare alla messa della domenica!
Zina, l’operatrice responsabile del centro, mi informa di partecipare ad un incontro il giorno seguente sempre al centro San Giovanni Decollato. Era la giornata per festeggiare un altro operatore volontario di nome Francesco. Si tratta di un uomo molto sensibile ai problemi della comunità visto anche che è nato e cresciuto in quel contesto dunque conosce tutte le problematiche che vive il quartiere, i bambini. Sa a che cosa possono andare incontro se non vengono sostenuti, aiutai e presi per mano fin dalla prima infanzia. Francesco a sua volta è stato “preso per mano” e cresciuto da Padre Cosimo che con la forza dell’esempio e con tanta pazienza, l’ha educato ad una vita sana, con sacrificio e rinunce, ed inserendolo poi, in età adulta alla guida degli attuali bambini. Un traguardo importante… Francesco mi ha raccontato con le lacrime agli occhi di aver ricevuto un vero e proprio miracolo da Padre Cosimo che praticamente gli ha salvato la vita.
Io accetto volentieri la proposta di Zina per partecipare al compleanno così ho incontrato anche altri operatori del centro San Saverio, un altro oratorio in cui, con impegno e amore, vengono aiutati i ragazzini più grandi dalle scuole medie in su, nelle attività scolastiche, nell’inserimento sociale e vengono incoraggiati i ragazzini predisposti allo studio che vengono sostenuti anche economicamente per il proseguimento della carriera scolastica.
Arrivata al centro ordino sul tavolo tutti gli oggettini, sembrava un’esplosione di colori!
Padre Cosimo è rimasto molto colpito della sorpresa, di tanto lavoro fatto. Non riusciva a credere che a realizzarli fossero stati proprio i “suoi” bambini quei capolavori. Era visibilmente emozionato ed anche io che non ho potuto fare altro che rispondere «Sì! Gli artisti sono loro!» ed esprimo la mia gioia di aver potuto fare tutto questo seguendo le orme del lavoro svolto negli anni da Padre Cosimo. Felicissimo mi abbraccia e chiama tutti a vedere, a vedere «Quello che hanno fatto i miei bambini!» poi dice che la domenica durante la messa per le comunioni avrebbe fatto fare una piccola processione ai bambini con in mano i loro oggettini fino all’altare per poi presentare alla comunità il laboratorio svolto con FUNIMA International.
Alla messa non sono andata da sola ma con Giovanni Bongiovanni, coordinatore di FUNIMA International e giunto per l’occasione dalle Marche per la chiusura dell’anno scolastico e per definire il nuovo programma operativo per l’anno 2014. La chiesa era traboccante di persone non solo perché c’erano le comunioni ma anche perché Padre Cosimo è veramente amato da tutti, dal più piccolo al più grande. E mentre un coro di bambini cantava degli inni al signore, altri portavano i piccoli manufatti come dono all’altare. È stato un momento molto toccante sia per noi che per loro tutti che non si aspettavano del valore che sarebbe stato dato al loro lavoro durante la cerimonia. Si sono sentiti valorizzati ed apprezzati, vi è stato un applauso grande!
Dopo la messa Padre Cosimo invita i fedeli in sacrestia per scegliere un oggettino come dono offerto dai bambini e senza impegno lasciare un obolo. Qui l’entusiasmo dei bambini è salito alle stelle soprattutto perché il tavolino si è svuotato nel giro di pochi minuti!
Sprizzavano di gioia, ed hanno capito che quel risultato è stato frutto del loro impegno al Laboratorio di OZ. Con gioia e soddisfazione hanno portato il guadagno raccolto a Zina per metterli a disposizione della gita che faranno tra qualche giorno. Si tratta di un’uscita didattica organizzata ed offerta da FUNIMA International sul vulcano Etna con sosta alla fattoria didattica per la promozione della cultura del “ritorno alla terra” delle nuove generazioni. Si decide quindi che i soldini raccolti andranno messi a disposizione del Laboratorio di Oz per il prossimo anno scolastico per l’acquisto di materiali etc.
Ero veramente orgogliosa nel vedere il risultato, la loro felicità, nel vederli uniti a raccontare alle persone il loro lavoro e raccontare il lavoro dei compagni, dei bambini che non erano presenti quel giorno e non sentire più quella frase “Io sono meglio” o “Il mio è più bello”.
Per me è stato un inizio per un traguardo più grande.
Grazie.
Adriana Gnani – Volontaria FUNIMA International
8 Giugno 2013
Concerto di presentazione del nuovo CD del chitarrista Michele Pucci
Venerdì 22 Marzo 2013 h 20.45
Teatro Comunale Benois De Cecco - Codroipo
Domenica 24 Marzo 2013 h 18.00
Auditorium Comunale - Lestizza
Ingresso libero
Il ricavato della vendita del CD verrà devoluto
alla Funima International Onlusper il progetto
"Hijos del Sol" in Paraguay
Curriculum di Michele Pucci
Da Spresiano - Treviso incontro con Mara Testasecca "Presidente dell'Associazione Funima International Onlus" in occasione di un convegno.
www.funimainternational.org
Conduce Massimo Bonella "Direttore di Pianeta Oggi Tv online AllNews" in collaborazione con la rete terrestre RTV regionali.
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10 LUGLIO – INIZIATIVA LETTERARIA A FAVORE DI FUNIMA International
In una suggestiva e splendida cornice suono, danza e teatro, ci accompagneranno alla scoperta di un’opera profondamente innovatrice, guida al nuovo cammino dell’Uomo: “La Via Iniziatica al Cuore Cosmico”, un libro di Debora Colagreco.
Un libro dal carattere inedito che verrà presentato domenica 10 luglio presso il Borgetto di Ostia Antica, Salone Riario, S. Aurea a partire dalle ore 19:00.
Interviene Giorgio Bongiovanni, Fondatore di FUNIMA International Onlus, associazione a cui verrà destinato il ricavato della vendita del volume.
Aperitivo di benvenuto ore 19.00.
Trasposizione scenica con la partecipazione straordinaria di Nicola Pistoia
Informazioni:
25 MAGGIO 2011 – FUNIMA CONTA FINO A 6!
Ieri FUNIMA International ha festeggiato i suoi…6 anni di vita!
FUNIMA International si costituisce 6 anni fa con il sano proposito di rappresentare un utile strumento per la nostra società e per contribuire fattivamente ai bisogni di tanti bambini dimenticati in quelle che vengono definite "sacche di popolazioni che vivono al limite dell'indigenza".
ceto sociale che "vive" l'associazione e si impegna in azioni concrete ed iniziative dettate dal cuore, dal desiderio di aiutare senza alcun tornaconto.
Un’associazione che si ha scelto di stringersi ad una coralità forze e azioni diventando socia del coordinamento, Solidarietà e Cooperazione CIPSI, per rafforzare le battaglie in difesa dei diritti di ciascuna creatura vivente di questo bellissimo quanto martoriato pianeta.
Un’associazione che non ama i proclami o elencare le opere realizzate perché sempre insoddisfatta e mossa dal desiderio di “fare di più” per la richiesta continua di presenza, di costanza e di impegno civile a sostegno di chi ogni giorno lotta in prima linea per difendere gli ultimi spazi di democrazia e di legalità messi in seria crisi da chi dovrebbe guidare il nostro Paese e gli equilibri mondiali con politiche di pace e di cooperazione, di scambio culturale e di crescita economica nel rispetto dell'ambiente e dell’essere umano.
Non possiamo più tacere. Come afferma Don Ciotti: "Due cose il cristiano non può fare: obbedire all'ingiustizia, alla sopraffazione e all'arroganza; o rendersene complice. Siamo chiamati sempre di più ad unire testimonianza cristiana e responsabilità civile".
Non possiamo ritenerci soddisfatti e pensare di aver fatto tutto il possibile per il rispetto e il sostegno della vita finché ci sarà un bambino a morire per fame, finché non cesseranno i respingimenti in mare, finché non riusciremo a far capire alla gente che non è giusto prevaricare le popolazioni del terzo e quarto mondo e che non si devono negare i diritti dei più poveri e degli immigrati in quanto sono nostri fratelli e cittadini del mondo a prescindere da qualsiasi credo religioso o dall’ appartenenza territoriale e politica.
Buon lavoro a tutti e grazie a tutti coloro che credono in noi con l'umile invito a contattarci direttamente per unirti a FUNIMA International e approfondire quanto per noi rappresenta Amore, Pace e Bene Comune.
Mara Testasecca, Presidente
Giorgio Bongiovanni, Fondatore
& tutto lo staff FUNIMA International
FUNIMA A TU PER TU CON GIOVANNI MARROZZINI
a cura di Barbara Drago
Il fotoreporter Giovanni Marrozzini, di ritorno dal suo viaggio di missione dal Paraguay, si racconta. In collaborazione con l'associazione FUNIMA International ha realizzato un reportage fotografico sui bambini di strada. Si raccolgono contributi per la prossima realizzazione di un progetto editoriale di un libro fotografico che potrà raccontare ad arte uno spaccato della nostra umanità.
Prima di svolgere un reportage...descriveresti l'emozione ed il tipo di aspettativa che hai rispetto alla realtà che ti accingi a documentare?
Il mio modo di fotografare è un sistema dinamico caotico.
L'ordine è una percezione solo mia.
Sono sensibile alle condizioni iniziali, vale a dire alle variazioni infinitesime di realtà, cerco di legarmi ad essa empaticamente.
Predisporre un’empatia su qualcosa che non conosci, probabile sia solo autosuggestione ma diciamo è come entrare nell'altro con la tua testa e la sua forma.
Poi c'è l'imprevedibilità, la impossibilità a prevedere gli eventi contrapposta alla presunzione di poterli in parte indovinare. Quando vince la seconda sono portato a credere in un futuro prossimo così come lo avevo idealizzato. Può durare parecchi minuti. Questo aspetto è inebriante e magico e non sempre riconducibile allo scatto, anzi, spesso si manifesta quando il lavoro è finito e bisogna trovarlo dentro i rulli. C'è un ordine segreto in divenire, è come se le fotografie tra loro si conoscano.
In termini pratici nessuna magia si vede Giovanni che va incontro alle persone e le fotografa. Non mi riesce nascondermi, sono troppo grande, quello che mi riesce meglio è farmi vedere benissimo.
Perché fai fotografia?
Ho iniziato a pensare alla parola destino e al suo significato solo dopo essermi soffermato su alcune coincidenze che, senza spazio, senza specifiche correlazione tra gli eventi mi hanno tolto una vita restituendomene un’altra. Alla nuova appartiene la fotografia. La nuova vita ha significato un differente modo di porsi, forse più fatalista, è la paura di star bene, perché quando tutto volge per il meglio ho il terrore che "qualcosa" possa tornare e togliertelo...dico: vado in giro con le scarpe slacciate così il "diavolo" non si accanirà più.
Poi subentra la paura di portarselo dentro, il diavolo.
Lui non si accanisce su di te se..."se l'anima tua è pura..." (Costantinos Kavafis-Itaca), sarà vero?
Le coincidenze mi hanno portato alla fotografia e tramite questa ho visto (almeno nei primi anni-2003-2004) il diavolo accanirsi su molte persone. Non so quanto sia naturale esorcizzarlo o peggio ancora avvicinarlo.
Probabile che i primi lavori siano serviti a capire
(qualora ce ne fosse bisogno) che il male non aveva visitato solo me, ma costantemente alimenta le sofferenze di tanti esseri umani.
Inconsciamente li ho usati! Ho esorcizzato la mia paura catturando le prove che il diavolo aveva fatto visita anche ad altri, ho temporaneamente resettato il mio sentirmi sfortunato, cercando e trovando anche il dolore degli altri.
Poco importa se il fatto di essere stato in Africa sia stata una fatalità, poco importa che avessi più volte detto no! Non me la sento, sto ancora male, quello che importa è solo quello che fai e non quello che pensi di essere o peggio ancora quello che gli altri pensano tu sia, soprattutto se queste ultime due vengono coltivate negli anni, snaturandoti.
In molte mie fotografie, dentro e fuori, c'è un’anima pura con il diavolo accanto, anche oggi.
Perché faccio fotografia! La mia testa è diventata più piccola. Il mondo è sempre stato così grande, le parole potrebbero non bastarmi più, e non da meno la voce potrebbe finire. Le fotografie parlano sempre, non smettono mai, per quanto mi riguarda parlano attraversando l'anima. Fotografo per una emozione inspiegabile. Parlo dello sviluppo dei sensi, del sentirsi importante nel rendere importanti, nel percepire il tempo attraverso frazioni di secondo e scegliere (prima) quello giusto per loro. È una droga spirituale.
Il tuo lavoro posa lo sguardo su realtà di vita che spesso si perdono tra il rumore e l'indifferenza di una grande città come Asunción: quali sono i contrasti che maggiormente ti hanno colpito?
Non ci sono state cose che mi hanno colpito, piuttosto ho vissuto esperienze che mi hanno emozionato, già provate, ma è sempre diverso, appagante.
La stretta di mano tra due bambini di nemmeno 10 anni, forte e vera come quella di due uomini, la complicità nascosta nei loro sguardi, fieri come quelli di chi deve combattere da lì a poco. Ho visto il risultato di una vita fatta di sacrifici e sofferenze, la portano addosso con la consapevolezza un po’ forzata di chi non poteva permettersi altre soluzioni.
In fondo è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima. Vedere i loro è come attraversarla, vederli piangere è come quando un castello di sabbia si sgretola e sotto appare una piccola conchiglia.
Asunción è una culla come tante altre, per alcuni è confortevole e sicura per altri è come abbandonata nella strada. Ci passi vicino, la vedi, senti che c’è qualcosa, ma fermarsi significherebbe ascoltare la propria voce, parlo di quella più vera, più nobile che direbbe, aiutalo, non è giusto, almeno un sorriso. Meglio non dire e fare nulla, potrebbe accadere qualcosa di così bello che mi ricordo di essere vivo e poi? Che faccio? Da solo non posso salvare il mondo. Io in questa città ho fotografato l’amore e l’indifferenza, adesso che ci penso bene, la cosa che più mi ha colpito è che entrambe queste cose sono figlie della stessa madre.
Fotografia: un mezzo eccellente per svegliare le coscienze, per superare i confini ed i pregiudizi.
Che tipo di impatto credi che il tuo modo di "fare reportage" abbia sulle coscienze del nostro Paese? Ed in particolare il reportage sui bambini di strada?
Domanda difficile, non saprei. La paura è che tante immagini dure a cui ormai siamo abituati allontanino invece che avvicinare. Non ho cercato la foto cruenta, dura ad ogni costo, in fondo ero di fronte alla mia giovinezza.
Mi auguro che queste immagini abbiano la forza di una poesia
Come disse Ungaretti: la poesia è poesia quando porta con se un segreto.
Tanti segreti uno vicino all’altro possono svegliare le coscienze di molte persone, far sì che queste inizino a porsi domande.
Mi piace pensare al mio lavoro come ad un contenitore di domande.
Ogni fotografia una domanda da porsi…è il modo migliore per stimolare la curiosità e rompere quella barriera chiamata indifferenza.
Grazie.
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Attraverso il libro contribuirai a sostenere le attività a favore dei bambini di strada nel centro
HIJOS DEL SOL.
Il centro, dallo spagnolo "Figli del Sole", è stato creato in una zona di Asunción particolarmente a rischio, tanto che il Ministero dell'Infanzia e dell'Adolescenza paraguaiano la riconosce come zona roja, zona rossa. I bambini sono qui colpiti da gravi problematiche derivanti dalla vita in strada quali l'abbandono, lo sfruttamento, l'assunzione di alcool e di sostanze stupefacenti, la prostituzione infantile.
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