Montepulciano oggi

PIANCASTAGNAIO INFORMA

 

 

La Madonna delle Grazie: uno studio

Appuntamento il 30 aprile al convento dei santi Bartolomeo e Francesco

 

 

PIANCASTAGNAIO (SIENA) - Don Carlo Prezzolini, studioso d'arte, presenta sabato 30 aprile, a Piancastagnaio, il suo ultimo lavoro: una pubblicazione sulla Madonna delle Grazie, numero 35 della serie curata dall'Istituto Abbazie Storiche della toscana. L'appuntamento è alle 17,30 nella chiesa del convento dedicato ai Santi Bartolomeo e Francesco. A questo lavoro ne seguiranno altri due, relativi rispettivamente alla Madonna di San Pietro e alla pieve di Santa Maria Assunta.

Presentano l'iniziativa, al quale sarà presente l'autore, Paola Coppi e Fabio Torchio. Partecipano Luigi Vagaggini, sindaco di Piancastagnaio; Roberta Sancasciani, assessore del Comune di Piancastagnaio; Gian Pietro Guerrini, parroco di Piancastagnaio; Paolo Bruni, rettore delle Contrade; Paolo Tiezzi Maestri, Istituto Abbazie Storiche della Toscana.

«Questa iniziativa – afferma l'assessore alla cultura di Piancastagnaio, Roberta Sancasciani – è per noi un doveroso approfondimento, nell'ambito di un tentativo di valorizzazione dei nostri beni storici e artistici. E la Chiesa della Madonna delle Grazie, che risale alla fine del quindicesimo secolo, è l'esempio di un grande patrimonio di Piancastagnaio che merita il giusto riconoscimento. Per questo, stiamo lavorando ad iniziative che vanno nella direzione indicata, oltre alle due ulteriori pubblicazioni previste»

 

 

MONTEPULCIANO INFORMA

COMUNE DI MONTEPULCIANO
Provincia di Siena

COMUNICATO STAMPA

Dal biliardino ai giochi da tavolo: rivive la socialità a Montepulciano
Contributo del Comune a 23 associazioni per acquistare attrezzature ludiche

Sono ben ventitré le associazioni di Montepulciano che, partecipando al bando pubblicato alla fine del 2021, hanno ricevuto dal Comune un contributo destinato a sostenere l’acquisto di attrezzature per attività ludiche e di socializzazione da mettere a disposizione presso le rispettive sedi.

“Siamo molto soddisfatti del risultato di questa campagna – commenta Emiliano Migliorucci, Assessore al Sociale – i cui obiettivi erano chiari: dare nuovo impulso alla voglia di stare insieme, dopo il lungo isolamento imposto dalla pandemia, e offrire opportunità a chi voleva ritrovarsi, impiegando piacevolmente e in compagnia il proprio tempo libero. Il successo, invece, non era scontato ma una volta di più le nostre associazioni, che già durante il lockdown hanno svolto un’attività straordinaria, hanno risposto con sensibilità e spirito di iniziativa”.
 
Pur individuando come destinatari ideali prevalentemente i giovani, il bando non restringeva la propria prospettiva a specifiche classi di età; e infatti, per esempio, anche l’Auser, associazione animata da una popolazione più matura (alla quale si rivolge), si è aggiudicata il contributo. Tra i beneficiari si trovano contrade, realtà associative del volontariato, dello sport, della cultura e dello spettacolo.

“Il bando escludeva, tra le attrezzature ammesse, i giochi elettronici; la gamma degli acquisti effettuati – racconta Migliorucci – è molto interessante in quanto indicativa di gusti e abitudini legate al tempo libero. Domina il biliardino, intramontabile gioco a squadre che richiama immediatamente un’idea di stare insieme allegra e un po’ rumorosa: ne sono stati acquistati ben sei. In un’ideale classifica seguono, praticamente appaiati, i giochi da tavolo, compresa la dama e gli scacchi, e gli impianti fonici”.

“Siamo consapevoli che la somma a disposizione per ogni associazione che avrebbe partecipato al bando – osserva il Sindaco Michele Angiolini – costituisce solo un piccolo aiuto (il massimo era fissato in 300 Euro, in relazione alla spesa sostenuta, n.d.r.). Consideriamola piuttosto uno stimolo a trovare spazi e idee: e sotto questo profilo ha funzionato molto bene. Siamo andati oltre lo stanziamento inizialmente previsto di 4.000 Euro e siamo stati ben lieti di rifinanziare il progetto per erogare tutti i contributi approvati”.

“Il mondo associativo poliziano, negli anni, è sempre stato accanto all’Amministrazione Comunale in ogni sua iniziativa rappresentando il vero valore aggiunto di questo territorio” sottolinea Alberto Millacci, Consigliere delegato all’associazionismo. “Per questo ci siamo impegnati a realizzare iniziative che, dopo due anni di distanziamento sociale, promuovessero e incentivassero il principio dello stare nuovamente insieme. Ma non ci fermeremo qui, come ripetuto più volte dal Sindaco Angiolini, continueremo a lavorare per mettere in campo nuove attività a sostegno di questo settore”.

L’Amministrazione Comunale ha manifestato il proprio compiacimento per la riuscita dell’iniziativa con una comunicazione in cui ha anche espresso riconoscenza alle associazioni per la fattiva risposta e per aver dato un contributo alla ripresa della socialità.

26 aprile 2022

CETONA (SIENA) INFORMA

 

Cento i giovani candidati al Premio. Giuria composta da professionisti dello spettacolo.

Cetona: Prima edizione del Premio “Ruggero Maccari” per giovani

sceneggiatori

Inedito il tema scelto per il primo concorso: la vita del pittore cetonese Lionello Balestrieri che con l’opera “Beethoven” vinse il primo premio all’Esposizione Universale di Parigi del 1900

(Cetona) – Cetona, in provincia di Siena, unisce le arti visive (arte, musica, cinema) promuovendo il concorso per la migliore sceneggiatura con la prima edizione del Premio “Ruggero Maccari” in onore dello sceneggiatore e regista, pilastro della cinematografia italiana, che proprio Cetona ha frequentato per lungo tempo. Il premio, rivolto a giovani sceneggiatori tra i 24 e 38 anni, sarà assegnato a Cetona sabato 23 luglio 2022 alle migliori sceneggiature sul tema scelto per questo primo concorso: la vita del pittore cetonese Lionello Balestrieri che con l’opera “Beethoven” vinse il primo premio all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900. Per l’occasione, gli organizzatori hanno previsto una serata di eventi eanimazione a partire dalle 18.00 in Piazza Garibaldi. Il giorno seguente, domenica 24 luglio è previsto un laboratorio di sceneggiatura rivolto ai giovani registi e sceneggiatori. Il Premio “Ruggero Maccari” riporta Cetona ai fasti di cinquant’anni fa quando, nel 1972, con il Premio “La Rocca di Cetona”, il borgo venne definito “La piccola Hollywood” per il movimento culturale che i molti personaggi del cinema e dello spettacolo avevano creato proprio a Cetona frequentandola e vivendola assiduamente. Questi i premi in palio: al primo classificato 5.000 Euro; al secondo 1.000 Euro e al terzo 500 Euro. Promosso da Fondazione Lionello Balestrieri, Associazione Casa Bianchini-Balestrieri e Cetona Cinema, il premio è patrocinato dal Comune di Cetona.

La Giuria della prima edizione del “Premio Ruggero Maccari” è composta da professionisti del settore dello spettacolo (critici cinematografici, giornalisti, sceneggiatori, registi, scrittori, fotografi, storici dellearti e dello spettacolo ed esperti del linguaggio visivo). Questi i componenti della prestigiosa Giuria, coordinata da Ludovica Fales: Fabio Ferzetti (Presidente della Giuria), Linda Ferri, Irene Dionisio, Roberto De Paolis, Graziano Diana, Luca Criscenti, Fabio Alcantara. Barbara Maccari (figlia dello sceneggiatore Ruggero Maccari) sarà Presidente onorario. Lidia Barillà (Vicepresidente della Fondazione Lionello Balestrieri e bisnipote del pittore Lionello Balestrieri) componente della Giuria e organizzatrice del Premio insieme ad Alice Bazzini.

La prima edizione Premio “Ruggero Maccari”

Sono circa cento i giovani sceneggiatori che si sono iscritti per questa prima edizione del “Premio Ruggero Maccari”. Due le sezioni del premio: la sceneggiatura per una mini-serie (massimo 4 episodi) e la sceneggiatura per un lungometraggio, entrambe ispirate all’autobiografia del pittore cetonese Lionello Balestrieri (Arduino Bassi) dal titolo “Una rondine non fa primavera - Ricordi di un pittore romantico” (testo curato da Enrico Di Nola e Valentina Faudino, Ferrara, Ed. Edisai, 2008), di cui nel 2022 ricorrono i 150 anni dalla sua nascita.

Ruggero Maccari (Roma, 1919-1989), sceneggiatore e regista, scrittore di cinema, principe della commedia all’italiana, era arrivato alla sceneggiatura cinematografica dopo aver lavorato nel giornalismo satirico del dopoguerra, e in particolare nella redazione del «Marc'Aurelio», gloriosa palestra di talenti e scuola di una generazione di narratori. Provenendo dal mondo dei giornali satirici dove aveva affinato il gusto della caricatura e del paradosso umoristico, Maccari cominciò a lavorare scrivendo per il varietà, l'avanspettacolo e il teatro di rivista. Il primo film accreditato della sua carriera è del 1949 Undici uomini e un pallone. Il primo periodo è in gran parte abbinato ai nomi di Aldo Fabrizi e di Totò e collabora, a disegnane il profilo, con Alberto Sordi. A partire dalla metà degli anni Cinquanta Maccari comincia a lavorare in coppia con il giovane sceneggiatore Ettore Scola (classe 1931), cofirmando le sceneggiature di due performance sordiane epocali: “Un giorno in pretura” e “Un americano a Roma”. I due formeranno uno dei sodalizi più duraturi, una delle coppie più incisive della commedia cinematografica italiana ed in tandem sceneggeranno quasi tutti i film di Antonio Pietrangeli, da Lo scapolo (con Sordi, 1956) a Io la conoscevo bene (1965), Nata di marzo (1958), Adua e le compagne (1960), Fantasmi a Roma (1961), La parmigiana (1963), La visita (1963), Il magnifico cornuto (1964), La congiuntura (1965). Tra i classici che ha curato della cosiddetta commedia all’italiana ricordiamo Guardie e ladri (1951), Il sorpasso (1962), Brutti, sporchi e cattivi (1976). Con la sua visione ironica e talvolta malinconica, Maccari è considerato uno dei pilastri della cinematografia italiana. Il suo lavoro è stato riconosciuto con diversi premi per la migliore sceneggiatura: nel 1966 il Nastro d'argento per Io la conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli, seguito da altri Nastri d'argento per Una giornata particolare (1977), Passione d'amore (1981), La famiglia (1987) tutti di Ettore Scola; per quest'ultimo film vinse anche il David di Donatello, mentre nel 1976 il film di Dino Risi Profumo di donna (1974), ottenne una nomination all'Oscar come miglior sceneggiatura non originale. Tra i premi ricevuti, è stato insignito del Premio Flaiano nel 1985 come miglior sceneggiatore italiano.

Il tema della prima edizione del concorso: Lionello Balestrieri

Lionello Balestrieri (Cetona, 1872-1958), pittore, docente e direttore dell’Istituto d’Arte Industriale di Napoli, sotto il profilo artistico sempre in conflitto con sé stesso e la sua arte. Considerato il “Pittore della musica” (la musica lo ha ispirato per decenni), con il dipinto “Beethoven” (ben 4,20 metri per un’altezza di 2,02) vinse il primo premio della prestigiosa Esposizione Universale di Parigi del 1900, opera che da più di un secolo troneggia in una Sala del Museo Revoltella di Trieste (l’opera fu acquista alla IV Biennale di Venezia nel 1901). Dopo il clamoroso successo conquistato a Parigi, il Balestrieri ritornò in Italia nel 1914 e, da quel momento, divenne docente e direttore dell’Istituto d’Arte Industriale di Napoli e da allora si dedicò alla scuola e alla ricerca per riformare la scuola d’arte.

 

Una rondine non fa primavera-Ricordi di un pittore romantico (Cetona, 1872-1858), è l’autobiografia scritta da Lionello Balestrieri, sotto lo pseudonimo di Arduino Bassi, un amico cronista immaginario che permette all’autore di parlare di sé in terza persona. Il testo ripercorre tutte le tappe della vita e della lunga e travagliata carriera artistica del pittore nato a Cetona. Dai primi anni di vita, nel piccolo borgo di Cetona, al periodo di formazione all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, sotto la guida di Domenico Morelli e Filippo Palizzi. La storia racconta la vita scapigliata a Parigi, trascorsa nell’anima di Montmartre, con l’amico violinista Giuseppe Vannicola e l’incredibile successo con l’opera pittorica “Beethoven” che lo consacrò per sempre “Pittore della musica”.

Esposizione Universale di Parigi del 1900. Il padiglione che l’Italia aveva portato nel cuore pulsante del rinnovamento europeo, Parigi, erano opere di grande originalità e perfezione. Un’arte

accattivante e che cominciava ad imporsi nel panorama artistico internazionale. Lionello Balestrieri ottiene la medaglia d’oro grazie al dipinto “Beethoven”, un’opera le cui note malinconiche e dal registro basso si scontrano con l’apparente gaiezza che dovrebbe caratterizzare l’ambiente bohémien in cui si svolge la scena, ma che in realtà esprime tutta la sua tensione drammatica nella figura di giovane che si stringe la testa tra le mani in un inequivocabile gesto di prostrazione dell’anima. Una stanza che risente della triste partitura di un pentagramma che si scorge a malapena dinnanzi al curvo violinista e si traveste di intenso sentimento creato dalla musica stessa.

 

COMUNE DI GAIOLE IN CHIANTI INFORMA: IN RICORDO DI ITALO ...

 

di Michele Pescini, sindaco di Gaiole in Chianti

Italo Moretti, docente, esperto di architettura medievale e romanica, uno dei simboli del Chianti Storico e dell’identità Chiantigiana, una persona generosa, ci ha lasciato.

Ricordo quando da presidente del Centro Studi mi propose di farmi carico del centro stesso e della presidenza perché, cosciente della sua età, voleva mantenere vivo il rapporto con il Chianti a cui aveva dedicato una vita di studi.

Gaiole è stata la sua terra giusta dove ha trovato l'humus per i suoi ideali e le sue teorie, ricevendo in cambio stima ed amicizia.

Il Chianti Storico gli deve molto perché gli somigliava.

È stato un uomo discreto, mai divisivo o fazioso, guidato sempre senza indugi dalla verità storica e dall’oggettività. È stato un uomo chiaro, coerente e deciso nelle sue prese di posizione, mai superficiali perché basate regolarmente sullo studio.

Sarebbe stato uno dei capisaldi nel costituendo museo ‘Alle origini del Chianti’. Un suo ruolo sarebbe stato utile alla sua comunità e, anche, un tributo di riconoscenza per l’impegno di una vita dedicato a un tema cosi visceralmente sentito da tutti noi. Il Museo nascerà anche per lui.

 

 

MONTEPULCIANO INFORMA

Biblioteca Archivio Piero Calamandrei               Comune di Montepulciano

COMUNICATO STAMPA

Giovedì 7 e venerdì 8 aprile, al Teatro Poliziano, anche il libro di Silvia Calamandrei
Anno della cultura e del turismo italo-cinese: apre “Arle-Chino”
A Montepulciano doppia rappresentazione, con una matinée per gli studenti

“Sono cinese, perché sono nato in Cina, o sono italiano, perché sono cresciuto in Italia?”. E’ la domanda che si pone sulla scena, dopo aver continuato a porsela nella vita, Shi Yang Shi, protagonista al Teatro Poliziano di Montepulciano, giovedì 7 aprile, alle 21.15, e venerdì 8 (matinée per le scuole), dello spettacolo “Arle-Chino, Traduttore-Traditore di due padroni”.

Yang è nato in Cina nel ‘79, all’età di 11 anni è arrivato in Italia insieme alla madre, ha fatto il lavapiatti, il venditore ambulante di erbe e unguenti cinesi sulle spiagge, lo studente alla Bocconi, il traduttore simultaneo per istituzioni, imprese e per il mondo dello spettacolo, ora è (soprattutto) attore e autore di teatro, tv e cinema. Dal 2006 è cittadino italiano.

Ma non ha mai smesso di interrogarsi sulla sua condizione: come molti ragazzi di seconda generazione, conosce poco sia la storia della sua “vecchia patria” sia della nuova; è abitato da brandelli e macerie di identità e culture ma è obbligato a trovare una sintesi tra la cultura del luogo in cui è nato e quella della terra in cui è cresciuto. Non a caso nella parte finale dello spettacolo, tragicomica forma di teatro sociale, “la parte cinese e la parte italiana - scrive Silvia Calamandrei - si rinfacciano a vicenda i difetti, ripercorrendo tutti gli stereotipi”.

“Arle-Chino, Traduttore-Traditore di due padroni” di Shi Yang Shy e Cristina Pezzoli, riallestimento di Andrea Lisco, ha debuttato nel 2014 ed ha vinto il premio “Teatro Nudo Noh’ma Teresa Pomodoro”; è il primo spettacolo teatrale prodotto in Italia con un protagonista di origine cinese; nel 2018 era stato già rappresentato a Montepulciano, al Teatro Poliziano.

Shy Yang Shy ha ricevuto nel 2019 il China Award della Fondazione Italia – Cina per il contributo culturale ai due Paesi; nel 2020 è stato ospite del Quirinale per il concerto di solidarietà dell’anno dedicato alla cultura e al turismo italo-cinese; l’anno scorso ha debuttato al SUQ Festival di Genova con un suo nuovo spettacolo teatrale.

L’allestimento teatrale fa parte di una due giorni dedicata alla cultura cinese dalla Biblioteca Archivio “Piero Calamandrei” e dal Comune di Montepulciano che comprende anche, venerdì 8, alle 16.00, sempre al Poliziano, un dibattito che prenderà le mosse dal libro “Attraverso lo specchio. Cina, andate-ritorni” di Silvia Calamandrei (Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2021).

Partner dell’iniziativa sono la Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, l’Istituto Confucio di Milano, l’Università per Stranieri di Siena, le Edizioni di Storia e Letteratura, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, l’azienda vinicola Salcheto, La Valdichiana Magazine.
L’ingresso al Teatro Poliziano è libero, è consigliata la prenotazione, contatti 0578 712562, 339 2915274, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

4 aprile 2022

SINALUNGA INFORMA

Il teatro comunale Ciro Pinsuti festeggia 20 anni dalla

 

riapertura al pubblico

 

6 aprile 2002 – 6 aprile 2022, il teatro comunale di Sinalunga festeggia l’importante traguardo dei venti anni di attività dalla riapertura al pubblico dopo la notevole ristrutturazione avvenuta negli a fine anni 90. Per festeggiare questo anniversario l’amministrazione comunale ha organizzato, per mercoledì 6 aprile alle ore 21:00, una serata dal titolo ‘Cero al Ciro’Il teatro comunale Ciro Pinsuti di Sinalunga, ribattezzato ‘La bomboniera della Valdichiana’, affonda le sue origini nel Seicento quando il locale aveva già la funzione di “luogo di commedia”. Fu l’Accademia degli Smantellati ad acquistarlo nel 1772, avviando i restauri che portano all’inaugurazione del 1807. Ulteriori lavori interessarono lo stabile alla fine del XIX secolo, quando venne intestato al compositore sinalunghese Ciro Pinsuti (1828-1888), allievo di Rossini e molto attivo a Londra. Dichiarato inagibile nel 1984, fu poi acquisito dall’amministrazione Comunale, e quindi restaurato e riaperto il 6 Aprile 2002, divenendo un punto di riferimento della vita culturale di tutto il Comune Sinalunga e del territorio della Valdichiana. 6 aprile 2002 – 6 aprile 2022, per celebrare questo importante traguardo dei 20 anni dalla sua riapertura, l’amministrazione comunale ha organizzato una serata in programma per mercoledì 6 Aprile 2022 alle ore 21:00, dal titolo ‘Cero al Ciro’, per ripercorrere la storia del teatro e le tappe, insieme al sindaco e agli amministratori di adesso e di allora, che hanno reso possibile la ristrutturazione della struttura restituendola alla comunità sinalunghese. Insieme agli amministratori, a raccontare la storia del teatro, anche gli artisti che hanno mosso i primi passi della loro carriera proprio sulle tavole del Ciro Pinsuti e che adesso sono affermati attori, attrici e performer famosi in tutta Italia: da Lorenzo Bartoli, a Olga Rossi, da Sandro Stefanini a Francesca Turrini.
 
La serata sarà aperta dai saluti del sindaco di Sinalunga Edo Zacchei, per poi proseguire con le testimonianze, i ricordi e gli aneddoti degli amministratori che hanno fatto la storia del Comune di Sinalunga. Dopo il momento dei ricordi toccherà agli artisti ricostruire la storia del teatro con la performace che ha dato il titolo a tutto la serata: ‘Cero al Ciro’, a cura di Lorenzo Bartoli, Olga Rossi, Sandro Stefanini, Francesca Turrini e Maria Claudia Massari, che da venti anni organizza corsi di teatro per bambini e che ha cresciuto tante generazioni di piccoli attori e attrici. La serata proseguirà poi con ‘…e lo spettacolo continua!’ a cura dell’assessore alla cultura Gianni Bagnoli per poi concludersi con un brindisi augurale. “Come amministrazione abbiamo voluto celebrare questo importante traguardo per il nostro teatro, perché oltre a rappresentare il cuore pulsate della vita culturale del nostro Comune, è un tassello importante della storia aggregativa di Sinalunga. Il nostro teatro, con la sua stagione teatrale, i suoi spettacoli e i suoi concerti, è un luogo che anima la nostra cultura personale e i nostri intelletti, regalando nuovi stimoli e sempre nuove emozioni. Durante la pandemia, il nostro teatro come quelli tutto il mondo, sono stati chiusi, ma abbiamo vinto la battaglia contro l’emergenza, il nostro teatro è ripartito a pieno regime tornando a fare cultura e ad accogliere i nostri cittadini” – è il commento dell’Assessore alla Cultura Gianni Bagnoli“Ricordo il grande impegno dell’Amministrazione Comunale di 20 anni fa per riconsegnare alla comunità sinalunghese questo “gioiello”. Ancora oggi, in qualsiasi parte uno volti lo sguardo, il nostro teatro continua a stupirci, per la cura dei particolari architettonici e decorativi che arricchiscono queste stanze. Il Ciro Pinsuti è come la “Piazza”, è un luogo di ritrovo, dove tutti ci sentiamo a casa nostra, orgogliosi di ritrovarcisi e di ospitare tutti, nelle numerose occasioni che con impegno vi organizziamo. Il luogo dove la Cultura Sinalunghese raggiunge l’apice nelle sue molteplici manifestazioni. Esibirsi su quel palco è, per tutte le associazioni culturali sinalunghesi, un traguardo ambito, ricercato e che emoziona. Al Ciro Pinsuti  va in scena  la vita della comunità, lo stare insieme oggi per non dimenticare il passato e le tradizioni, guardando avanti, perchè la cultura è il fondamento per la costruzione del nostro futuro.” – spiega il sindaco ZaccheiLa serata si svolgerà in attuazione di tutte le norme anticovid, sarà necessario il GreenPass rafforzato e indossare la mascherina FFp2. Necessaria la prenotazione al numero 0557-631200.

 
 
Piazza Giuseppe Garibaldi, 43, 53048 Sinalunga SI
TEL.0577 63511 - www.comune.sinalunga.it

 

SARTEANO INFORMA

 

Empty è la mostra diffusa dello “scultore del vuoto” Giuseppe Guanci, in programma a Sarteano, da sabato 16 aprile (ore 16 l'inaugurazione), fino a domenica 12 giugno, curata da Stella Severini.

Il riferimento al vuoto (questo il inglese il significato di Empty) caratterizza tutte le sculture di Guanci, realizzate con un sottilissimo filo con cui, appunto, “disegna” figure nel vuoto, un vuoto anche concettuale, da cui può emergere qualsiasi forma, sia fisica che di dialogo, altrimenti impossibile, come racconta una bellissima storia zen, se la realtà o la nostra mente sono già piene di concetti. Un dialogo che Guanci tenterà con le emergenze artistiche presenti a Sarteano, realizzando, o utilizzando, per ogni singolo luogo della mostra, un’opera concettualmente ad esso legata.

Ecco quindi che nella Chiesa di San Martino, che ospita la sala espositiva di arte sacra, campeggerà sospesa nel vuoto una rivisitazione della crocefissione, con un Cristo alto oltre due metri, realizzato con un sottilissimo filo di bronzo e rame argentato, peraltro in piena coerenza con il periodo pasquale in cui verrà inaugurata la mostra.

Nel museo archeologico invece il dialogo sarà con una dei principali gioielli archeologici di Sarteano, ovvero la Tomba della quadriga infernale, di cui Guanci rivisiterà tridimensionalmente il busto di Charun.

Nella rocca, accoglierà i visitatori una scultura a scala reale di una guerriera, opera in sintonia con l’attività del luogo, declinata al femminile, mentre nei livelli superiori, da cui si può spaziare con lo sguardo sulla Val di Chiana e la Val d’Orcia, quasi vi si potesse librare in volo, saranno ospitate prevalentemente sculture “volanti” di figure mitologiche, fantasiose e di uccelli.

Il museo dei presepi dal mondo accosterà alla sua collezione un bambinello della Natività appositamente realizzato per questa mostra.

Infine, nella biblioteca comunale troveranno collocazione due figure intente nella lettura.

Durante il periodo della mostra saranno previsti alcuni incontri con l’artista, sia per visite guidate ai luoghi espositivi che per un approfondimento sulla filosofia delle sue opere.

«Si conferma, attraverso questo grande artista – osserva il sindaco Francesco Landi – la volontà di valorizzare i nostri musei e luoghi della cultura, richiamando un pubblico attento ai nuovi linguaggi dell'arte»

La mostra è organizzata da Intrepido srl, soggetto gestore dei beni culturali e della promozione turistica, per conto del Comune di Sarteano. Gli orari di apertura sono quelli delle strutture indicate (i dettagli su: www.sarteanoliving.it), l'ingresso è gratuito (vale il biglietto cumulativo per musei e castello, prezzo 8 euro). Per informazioni, visite guidate e prenotazioni: Ufficio cultura e turismo - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., tel.+39 0578 269212.

Nota su Giuseppe Guanci

Giuseppe Guanci è un architetto/artista che realizza sculture con un sottilissimo filo metallico, che per questo motivo chiama “Tessoforme”. Ma a differenza di uno scultore tradizionale, che la lavora sul pieno della materia, lui lavora sul vuoto, per cui spesso viene appunto definito lo “scultore del vuoto”.

Le “Tessoforme” sono quindi caratterizzate dalla ricerca sul vuoto e ciò che esso "contiene", nel tentativo di circoscriverlo con un sottilissimo filo metallico, con cui vengono disegnate nello spazio delle figure, con una sorta di tessuto tridimensionale.

Da un punto di vista concettuale fa riferimento alla filosofia orientale ed alla fisica quantistica le quali, entrambe, seppur con approcci diversi, s’interrogano sulla nostra illusoria percezione della realtà e di cui le sue opere divengono metafora, nel loro casuale intreccio di fili che pur tuttavia restituiscono delle figurazioni riconoscibili.

www.giuseppeguanci.it

www.sarteanolivig.it

 

MONTEPULCIANO INFORMA

Biblioteca Archivio Piero Calamandrei               Comune di Montepulciano

COMUNICATO STAMPA

Due giorni dedicati a Italia e Cina, il ruolo attivo di Montepulciano
“Arlechino” è lo spettacolo di Shi Yang Shi contro stereotipi e pregiudizi
Venerdì 8 aprile dibattito aperto intorno al libro di Silvia Calamandrei “Attraverso lo specchio, Cina andate-ritorni”

Nell’anno della cultura e del turismo Italia-Cina, la Biblioteca Archivio “Piero Calamandrei”, istituzione del Comune di Montepulciano, ha in programma, per giovedì 7 e venerdì 8 aprile, un evento culturale articolato in più parti, realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale.

La due giorni vede tra l’altro il ritorno a Montepulciano, di Shi Yang Shi, artista che la città ha già avuto modo di conoscere nel 2018. Giovedì 7 aprile, alle 21.15, al Teatro Poliziano, sarà presentato lo spettacolo Arlechino – Traduttore-traditore di due padroni, di Cristina Pezzoli e Shi Yang Shi; con Shi Yang Shi; regia di Cristina Pezzoli; riallestimento di Andrea Lisco, a cura della Nidodiragno CMC Produzioni.
In scena un monologo che racconta la storia di un ragazzo cinese di seconda generazione con l’anima divisa tra due lingue e due culture e che prova, attraverso un incontro-scontro interiore, a combattere gli stereotipi e i pregiudizi reciproci.
Lo spettacolo sarà replicato venerdì 8 aprile, alle 10.30 per gli studenti di alcune classi delle scuole superiori di Montepulciano e dell’Università per Stranieri di Siena.

Sempre venerdì, alle 16.00, al Teatro Poliziano, sarà presentato il libro di Silvia Calamandrei Attraverso lo specchio, Cina andate - ritorni (Edizioni di Storia e Letteratura, 2021). L’autrice dialogherà con lo stesso Shi Yang Shi e con Tomaso Montanari, Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, con la sinologa Renata Pisu e con la professoressa di Lingua e Letteratura cinese Anna di Toro. Nel suo libro, Silvia Calamandrei, Presidente della Biblioteca di Montepulciano, rievoca la sua relazione con la Cina, stabilita sin dalla prima infanzia e rinnovata nei decenni, fino alle esperienze di cooperazione e promozione culturale attuate a Montepulciano nel nuovo Millennio attraverso convegni, mostre ed eventi, nonché con la raccolta di documentazione libraria ed archivistica.

Dal convegno Europa-Cina alla mostra “Il drago e la farfalla”, dalle donne opulente dello scultore Xu Hongfei, esposte in Piazza Grande al convegno sul vino in Cina e in Italia e a quello sulla medicina tradizionale cinese, Montepulciano, con il suo Angolo Cinese in Biblioteca e l’apertura commerciale enogastronomica e turistica, ha mantenuto un dialogo costante con la Cina.

L’evento nasce grazie alla collaborazione di partner istituzionali, tra cui l’Università per Stranieri di Siena – Centro Class Sala Confucio e l’Istituto Confucio di Pisa, con i quali la Biblioteca intrattiene relazioni di lungo corso e organizza eventi culturali e di promozione della lingua e della cultura cinesi. Co-organizzatrice è la Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano.

Sponsor del programma sono le Edizioni di Storia e Letteratura, il Consorzio Vino Nobile di Montepulciano e l’azienda vinicola Salcheto. Media partner, La Valdichiana Magazine.

31 marzo 2022