25/3/2022 - No alla Traversa di Pinzano sul fiume Tagliamento L’ associazione Acqua di Dignano ( Ud) si dichiara contraria alla traversa di Pinzano come opera idraulica a difesa del Tagliamento . Come fatto in passato per contrastare le casse di espansione , l’attivista ed artista Renzo Bortolussi è pronto a guidare la protesta popolare insieme ai suoi collaboratori .
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In collaborazione con la Redazione Giornalistica di Vento Di Nordest online, sito informativo diretto da Biagio Mannino.
Difendere il territorio. L’intervista a Renzo Bortolussi, artista ed attivista. Alcune sue valutazioni sui problemi del territorio e sulla situazione attuale in epoca di pandemia, con l’apprezzamento nei confronti di Stefano Puzzer e dei Portuali di Trieste.
a cura di Sabrina Ciccotti.
TRIESTE
Il pianista Domenico Bevilacqua, è il vincitore della XXV edizione del Premio Pianistico “Stefano Marizza”, organizzato dal Conservatorio di Musica “G. Tartini” e dalla Famiglia Marizza, con il contributo del Cav. Alessandro Rossit.
La Commissione, formata dai pianisti Massimo Gon (Presidente), Davide Cabassi, Carlo Goldstein, Luca Trabucco e Flavio Zaccaria, ha conferito all’unanimità il primo premio a Bevilacqua con le seguenti motivazioni: “per le notevoli capacità tecniche ed interpretative, come per le potenzialità espresse in un vasto repertorio”.
La Giuria ha deciso, sempre all’unanimità, di conferire due secondi premi ex-aequo a Giulia Paccagnin “per la lucidità e la consapevolezza dimostrate durante le esecuzioni, sorrette da un’apprezzabile solidità pianistica” e Adelajd Zhuri “per la proprietà di linguaggio e la coerenza stilistica esibite, unite ad una personale capacità comunicativa”.
Il concerto dei vincitori, si terrà questa sera (mercoledì 20 ottobre), alle ore 20.30, nella Sala Tartini del Conservatorio triestino. L’ingresso è libero, previa prenotazione (
IMPONENTE MANIFESTAZIONE A TRIESTE CONTRO IL GREEN PASS
REDAZIONE E CONDUZIONE GRAZIANO D'ANDREA DIR. RDE
Comunicato stampa Nucleo Guardie E.N.P.A. Veneto 9 agosto 2021.
CAPRIOLO PRESO AL LACCIO AD ALTISSIMO, LE GUARDIE ZOOFILE DELL’E.N.P.A. CON UN’OPERAZIONE LAMPO IDENTIFICANO E METTONO NELLE MANI DELLA GIUSTIZIE IL SOGGETTO CHE HA POSIZIONATO LA MICIDIALE TRAPPOLA MORTALE.
Due distinte segnalazioni gravi hanno fatto scattare una importante operazione delle Guardie E.N.P.A del Nucleo Vicentino, una riguardava una gatta di proprietà, la seconda il capriolo rivenuto nei pressi di contrà Monchelatei nel Comune di Altissimo a Vicenza lunedì 2 di agosto.
In entrambi i casi gli animali erano finiti imprigionati in lacci in acciaio noti per strozzare lentamente il povero animale che tenta di liberarsi, la gatta fortunatamente ce l’ha fatta in quanto i filo l’aveva stretta alla metà del corpo, mentre per il capriolo, un bellissimo esemplare maschio di circa un anno non c’è stato nulla da fare, è morto impiccandosi a furia di tentare di rompere il cavo di acciaio.
Venerdì 4 agosto primo sopralluogo ad Altissimo delle Guardie Zoofile per raccogliere elementi e riscontri, conseguentemente sono state informate Polizia e Carabinieri sull’attività che sarebbe stata messa in atto dalle Guardie la mattina successiva, sabato dalle cinque in poi.
All’alba tre squadre di Guardie hanno perlustrato i boschi del territorio circostante alle zone segnalate, sono stati rinvenuti alcuni attrezzi/strutture occultate utilizzate per il bracconaggio, una persona con appresso un cane, incrociato le Guardie da lontano si è dileguata nel fitto del bosco, trovato tre postazioni utilizzate in precedenza per i lacci ma nessuna trappola armata.
Alle otto e trenta è iniziata la fase due dell’operazione;
si è a conoscenza da tutti i dati rilevati che chi commette questi reati sono per il 94% cacciatori o ex cacciatori, si tratta di persone abituate ad uccidere che hanno fortissimi legami con questo mondo e lo conoscono in profondità;
i controlli effettuati nella mattinata dalle Guardie presso alcuni appartenenti a questa categoria si sono concentrati in un’ unica contrada, il lavoro ha portato a tre distinti sequestri con altrettante denunce penali.
Quaranta uccelli perché detenuti in condizioni incompatibili con la propria natura, in un caso i poveri animali oltre ad essere detenuti nelle gabbiette dove non possono aprire le ali erano completamente al buio, una povera quaglia morta oramai putrefatta è stata rinvenuta all’interno della gabbietta che l’ha imprigionata per anni.
Alle 12,30 come previsto si è passati alla terza fase;
A seguito degli elementi raccolti l’ispettore con due Guardie si è recato da chi era sospettato di avere posizionato i lacci, il soggetto, cacciatore di lungo corso, S. M. residente in Zona, abilitato anche alla caccia notturna ai cinghiali, non ha potuto sottrarsi alle proprie responsabilità, ha confessato pienamente il suo grave operato.
Della cosa è stato informato immediatamente il Pubblico Ministero di turno e si è redatta la documentazione di rito.
Ancora una volta purtroppo si scopre che a perpetrare queste atrocità è sempre la stessa categoria paradossalmente indicata a volte come “sentinella della natura”.
Toccante la dichiarazione recapitata alle guardie della persona che ha rinvenuto il capriolo “man mano che vado avanti mi rendo conto che vivo a contatto di criminali, ho passato due ore nel bosco aspettando i Forestali…… e ho anche pianto…. Strangolato da un laccio di acciaio...non ho parole….”.
A cura dell’Ispettore Guardie Zoofile E.N.P.A. del Veneto.
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