Senza far riferimento ad alcuna linea rossa superata, la penetrazione dell’Ucraina nella regione di Kursk avrebbe ottenuto il contrario di quanto bramato dall’Occidente. Invece di distrarre Mosca dal Donbass, ha solo sottratto le poche forze di Kiev dai fronti più importanti. Nel frattempo per Vladimir Vladimirovich Putin, di ritorno dall’Eastern Economic Forum di Vladivostok, dove sono stati stretti 258 accordi per un totale di 5.395 trilioni di rubli (circa 60 miliardi di dollari), é fondamentale rendere la Rotta del Mare del Nord un corridoio competitivo. Una volta sciolti i ghiacci, non rimarrebbe che potenziare le infrastrutture portuali per aumentare un traffico di merci di 36,2 milioni di tonnellate a un obiettivo di 80 milioni. Nei piani del presidente russo l’Estremo Oriente non sarà solo un centro logistico ma anche un fulcro per la sovranità energetica della Federazione, per la quale ha chiesto alla platea di considerare la costruzione di nove centrali nucleari. Il futuro è a Levante.
Ne parliamo con Margherita Furlan, giornalista, Michele Putrino, filosofo, Mario Apicella, agronomo, Guido Grossi, economista.