GUARDIE ZOOFILE E.N.P.A. INFORMA

 

CITTADINO DI CAMISANO ( VICENZA ) CON L’HOBBY DI SPARARE AGLI ANIMALI E’ STATO DENUNCIATO DALLE GUARDIE ZOOFILE DELL’E.N.P.A.

Il fatto si verificato a Rampazzo di Camisano Vicentino lo scorso mese, una residente si è rivolta alle Guardie Zoofile Dell’E.N.P.A. di Vicenza dopo avere assistito all’uccisione di un colombaccio “columba palumbus”.

La testimone ha spiegato alle Guardie dell’ E.N.P.A. sopravvenute che era andata come al solito a portare da mangiare a un gatto che teneva in un recinto apposito perché in cura, quando ha sentito l’ennesimo colpo di fucile tipo ad aria compressa provenire dal cortile del suo confinante, dopo di che qualcosa rotolare nell’albero sopra la sua testa e cadere a terra a meno di un metro, era un grosso colombo morente.

Spaventata ha urlato e inveito contro il suo vicino di casa senza ottenere risposta, da tempo lo sentiva sparare, ed era preoccupata per il fatto che erano spariti dei gatti e si era chiesta più volte se ci fosse una correlazione tra questo fatto e quell’uso intenso delle armi da parte del confinante.

Le Guardie hanno posto sotto sequestro l’animale abbattuto e hanno sentito la persona indicata come possibile responsabile, lo stesso avrebbe dichiarato di non centrare nulla con i gatti spariti, ma di fronte all’evidenza dei fatti ha dovuto ammettere che spara ai colombi "torraioli", la motivazione che avrebbe dato è perché sporcano; è stato messo al corrente delle conseguenze derivanti dal reato che aveva commesso e del fatto che aveva ucciso un animale diverso da quello che immaginava, non secondario il fatto che il colombaccio fa parte del patrimonio indisponibile dello Stato.

Verificata l’arma, si trattava si di una carabina ad aria compressa ma con le sembianze di un fucile d’assalto, un super cannocchiale, un tamburo che contiene almeno 12 colpi in piombo dello spessore di circa 7/8mm, il proprietario ha dichiarato che quel fucile a 18 metri mette dentro dieci colpi nello stesso foro, eppure parliamo di un’arma in libera vendita perché di potenza inferiore ai 7,5 joule, quindi di fatto purtroppo incontrollabile;  in realtà si tratta di vere e proprie “armi” capaci di uccidere un animale a una ventina di metri o ferire seriamente una persona.

La comunicazione di reato è stata inviata alla Procura della Repubblica di Vicenza, il P.M. Dott.ressa Serena Chimichi convalidava il sequestro e indagava M.G. per l’art. 544BIS uccisione di animale.

Renzo Rizzi sul caso ha dichiarato: “avere messo in circolazione queste armi senza tracciabilità è stato un errore clamoroso e ne stiamo pagando tutti le conseguenze, per gli operatori diventa un rebus trovare chi ha sparato, chiunque ora potrebbe avere un’arma, non solo ma risulta essere abbastanza facile modificarle e farle diventare molto più potenti.

Le uccisioni e i ferimenti di animali d’affezione colpiti da queste armi, gatti in particolare, si stima che siano aumentati negli ultimi 5 anni nella nostra Provincia quasi del 200%.

E’ purtroppo un segnale grave, come non ricordare l’orrore del gatto Achille, il povero animale che abbiamo recuperato sulle colline dietro Montebello era immobile in quel punto da un paio di giorni cieco ma ancora in vita, le lastre hanno lasciato le Guardie zoofile sbigottite e incredule, a quel povero gatto avevano sparato con due diversi calibri di cartucce da caccia, i pallini disegnavano tutto il suo corpo ma principalmente nella testa contati trecentosettanta, non solo, ben sette proiettili sparati da un fucile ad aria compressa di cui cinque dentro la testa….

Paradossalmente però analizzando i dati le cose non potranno che migliorare, la stragrande maggioranza delle persone che avvelenano, uccidono o maltrattano gli animali sono nati prima degli anni 70, per cui questa mancanza di rispetto, questa cattiveria, questa totale mancanza di sensibilità di amore e di pietà si attenuerà a mano a mano che queste generazioni se le porteranno nella tomba”.

Ispettore Regionale Guardie Zoofile Renzo Rizzi

 

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