Presentazione di Alternativa

Manifesto dI Alternativa 

Marzo 2011

 

Alternativa è il movimento politico e culturale fondato da Giulietto Chiesa a Roma il 17 aprile 2010. Il nostro punto di partenza è rappresentato dalla convinzione che il modello economico e sociale attualmente dominante nel mondo, basato sull'idea di una illimitata espansione di produzione e consumi, è ormai diventato una megamacchina distruttrice della natura, della società, dello stesso equilibrio psichico individuale, ed è destinato al collasso in tempi relativamente rapidi, cioè nel corso di questa e delle prossime due generazioni umane.

La causa di fondo di questa svolta è l’esaurimento delle risorse, l’apparizione simultanea dei limiti allo sviluppo in molte direzioni essenziali, il superamento delle soglie oltre le quali il pianeta e i suoi complessi ecosistemi sono in grado di rigenerarsi La transizione ad un diverso modello di produzione e consumo è inevitabile, ma sta a noi far sì che essa si traduca nel passaggio ad una società più umana e solidale e non in una drammatica e sanguinosa crisi di civiltà, esito inevitabile se la lasciamo nelle mani di coloro che ci governano..

L’unico modo per evitare una transizione catastrofica e per guidarla verso un esito che permetta di ridurre grandi sofferenze è cominciare una vasta e multilaterale opera culturale, organizzativa, trasformatrice delle attuali forme di produzione e di consumo. In particolare il criterio principale per una tale riorganizzazione sarà quello della decrescita della produzione di beni e servizi materiali e di un progressivo aumento di beni esterni alla sfera del mercato.

Il dogma della crescita è ormai il cancro che ferisce a morte la natura e l’uomo; che erode il livello di vita della maggior parte delle popolazioni; che attacca selvaggiamente tutti i beni comuni per assoggettarli allo sfruttamento privato.

 

Alternativa ritiene che, proseguendo sulla strada di uno sviluppo dissennato come l’attuale, si finirà in guerra. Il tendenziale esaurimento delle risorse, la compromissione degli equilibri climatici produrrà una crescente competizione per il controllo dei flussi delle risorse. Una politica di pace e di convivenza tra le civiltà non può essere perseguita finché non si darà vita e sostanza a una nuova architettura istituzionale internazionale basata sul rispetto dei diritti fondamentali di tutti all’esistenza, a parità

 di condizioni. In altri termini si eviterà la guerra solo in condizioni di solidarietà internazionale, di condivisione dei problemi, di redistribuzione equa delle risorse esistenti.

 

Non potrà esservi pace a lungo se non si muterà l’attuale profonda ingiustizia nella fruizione delle risorse. Il mercato, in queste specifiche condizioni, produrrà in modo sempre più convulso, una serie di guerre sempre più distruttive.

Una pacifica convivenza su questo pianeta passa attraverso il rispetto delle sovranità nazionali, delle differenze culturali, psicologiche, storiche dei popoli, attraverso una democrazia internazionale che è interamente da creare.

Tutti i processi in atto indicano che stiamo assistendo alla fine dell’Impero americano e all’inizio di un mondo multipolare in cui l’Occidente nel suo complesso perderà inesorabilmente il suo ruolo centrale e dominante.

Il pericolo che incombe è rappresentato dal dato di fatto che il declino degli Stati Uniti avviene mentre essi sono dotati di una superiorità militare assoluta. E dal fatto, coesistente, che le opinioni pubbliche dell’Occidente non si rendono conto, nella loro stragrande maggioranza, che non sarà possibile per esse conservare a lungo i loro livelli attuali di forsennata espansione dei consumi. In queste condizioni non vi sarà nessuna leadership in grado di dire la verità. Da qui la tentazione di usare la forza per procurarsi i beni comuni e per allontanare nel tempo il momento della verità. Questa è una parabola suicidaria alla quale occorre opporsi con tutte le forze mobilitabili.

Nonostante alcune differenziazioni verbali, destra e sinistra non mostrano in realtà grandi differenze sui temi dello sviluppo e su quelli della pace e della guerra. Questo è legato al fatto che destra e sinistra sono entrambe interne al dogma dello sviluppo.

Alternativa non è un movimento di sinistra (anche se i suoi aderenti provengono in larga parte, per ora, da quelle radici ), né di destra, ma intende elaborare una proposta politica e culturale che salvi i valori fondamentali che hanno animato i movimenti di emancipazione delle classi subalterne, collocandoli in un contesto in cui essenziale diventa la solidarietà umana nella ricerca di una civile convivenza dei popoli. Con queste idee ci rivolgiamo a tutti coloro che hanno preso coscienza dell'incipiente crisi della nostra civiltà, qualsiasi sia la loro provenienza culturale e politica, coscienti che tutte le tradizioni culturali serie del Novecento contengono spunti di un pensiero critico nei confronti dell'attuale capitalismo distruttivo, e che tutte devono essere criticate e superate per elaborare un pensiero e una politica all'altezza dei problemi attuali.

Alternativa ritiene che i valori fondanti della Costituzione Italiana costituiscano i pilastri di questa costruzione umana, pacifica, solidale.

Alternativa nasce dalla coscienza che il nostro paese sta vivendo una crisi gravissima, che colpisce tutti gli aspetti della nostra vita e che sta mettendo in forse la tenuta della società e la stessa esistenza dello Stato unitario. La casta politica (di destra, centro e sinistra) che si divide il potere non vuole e non può fare nulla contro i gravi problemi che ci fronteggiano, ma pensa solo alla conservazione dei propri privilegi, e alle lotte per la spartizione del bottino. Deve essere combattuta in modo intransigente, in tutte le sue componenti.

In questa lotta lo strumento fondamentale non può che essere la partecipazione democratica dei cittadini, che devono essere direttamente coinvolti nelle scelte politiche delle amministrazioni pubbliche. Ad ogni livello e su ogni problema. Lo strumento fondamentale per questa lotta deve essere la difesa dei territori, nella sua accezione più vasta. Territori sono la terra, la città, la cultura, la scuola, l’educazione, l’energia, l’acqua. In una parola le condizioni di vita. Ogni attentato a queste condizioni è un attentato alla democrazia dell’oggi e del domani e alla convivenza pacifica.

I partiti sono necessari per il confronto politico democratico, ma quelli che occupano l'attuale desolante panorama politico italiano sono degenerati in casta autoreferenziale. Occorre attuare la Costituzione definendo per legge un controllo democratico sulla vita interna dei partiti, garantendo che ogni decisione, anche interna ad essi, sia soggetta a regole democratiche precise: dall’elezione dei gruppi dirigenti, alla definizione dei candidati, al controllo sulle fonti di finanziamento, alla gestione trasparente delle risorse economiche.

Alternativa ritiene che, per preparare e accompagnare la transizione che ci attende, sia indispensabile abbattere la Grande Fabbrica dei Sogni e della Menzogna che ha trasformato milioni di individui in consumatori compulsivi. La Società dello Spettacolo nella quale viviamo non ci permette di vedere né il presente né il futuro.

Per questo è indispensabile affrontare prioritariamente la costruzione di un diverso sistema di comunicazione e informazione che sia democratico e racconti il reale. Senza questi strumento non sarà possibile raggiungere in tempo utile, cioè prima del sopravvenire della crisi generale, le menti e i cuori di miliardi di persone.

Sono infatti i gruppi ristretti e dominanti che controllano i flussi del mainstream e formano la coscienza su scala globale. E’ evidente che ogni proposta di superamento dell'attuale organizzazione economica e sociale si scontrerà contro questo potere.

Oggi i media sono un campo di battaglia politica di fondamentale importanza. Chi voglia lottare contro la transizione mortifera che i ceti dominanti stanno confusamente preparando deve sapere che “se non si è trasmessi non si esiste”.

Alternativa è un soggetto politico nuovo. Che non è alternativo a nessuno dei movimenti, gruppi, individui che hanno compreso la necessità di un profondo cambiamento, fuori e contro le logiche del mercato. Sappiamo anzi che questo cambiamento potrà nascere dalla confluenza di una miriade di esperienze rinnovatrici già esistenti e in sviluppo. Non pretendiamo dunque di riassumerle. Non abbiamo una visione autarchica. Non pensiamo a una setta isolata. Ci vorrà una nuova, grandissima unità popolare. Ci mettiamo al servizio di questa unità, che ancora non c’è e dovrà essere creata.

Per crearla c’è urgente bisogno di un nuovo corpo di idee fondamentali: quelle che ci serviranno per passare attraverso un livello superiore di complessità, rappresentato appunto dalla transizione inevitabile.

 

C'è bisogno di un mondo diverso. C'è bisogno di Alternativa.

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